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Migranti e cure a Parma: in 20 anni visitati 15mila pazienti

Ordine dei Medici di Parma e Prefettura, in collaborazione con Ausl Parma fanno il punto sul paziente straniero

Prefetto Forlani: “Medici come ‘antenne’ anche per segnalare le vittime di tortura”

Presidente Muzzetto: “Accoglienza e umanità. Il medico non fa differenze di fronte alla persona ammalata”

 

Dal 2000 a Parma sono stati circa 15mila gli stranieri presi in carico dal servizio Spazio Salute Immigrati dell’Ausl, che si occupa di visitare i migranti irregolari. La tipologia di pazienti è correlata ai flussi migratori, mutati degli anni, dalle badanti agli sbarchi dell’operazione <Mare Nostrum>, e di conseguenza diverse e più complesse anche le patologie riscontrate.

Il punto sul paziente straniero è stato fatto durante un incontro all’Ordine dei Medici, organizzato con la Prefettura e in collaborazione con l’Ausl di Parma.

<Di fronte a un tema tanto delicato e che richiede profonda umanità, la collaborazione tra istituzioni è fondamentale. Quella del medico è una visione solidale che, forte del richiamo al Codice deontologico, non fa differenze di fronte alla persona ammalata e debole. Senza dimenticare che gli italiani stessi sono un popolo di migranti e il valore dell’accoglienza lo conoscono bene>, afferma il presidente Omceo Parma Pierantonio Muzzetto.

Per il Prefetto Giuseppe Forlani <gli ambulatori sono i luoghi dove si misura la nuova Italia, che si compone di persone di culture diverse. Credo che i medici possano essere delle “antenne”, anche per segnalare le vittime di tortura. Quindi poter contare su questa collaborazione è importante>.

Nel merito dell’argomento entra poi Francesca Berghenti, responsabile dello Spazio Salute Immigrati: <In vent’anni sono stati 14.503 gli stranieri presi in carico dal servizio (7971 donne e 6532 uomini). La tipologia dei pazienti visitati è cambiata in base ai flussi migratori>. Prevalentemente femminile e proveniente dall’Est Europa dal 2000 al 2005, si trattava di perlopiù migranti lavorativi e tutto sommato sani. Dal 2005 al 2010 c’è stata l’ondata dei cinesi anch’essi migranti lavorativi. Dal 2010 a prevalere è la popolazione nigeriana: nessuna difficoltà linguistica, ma difficoltà nell’interpretazione del sintomo da parte del medico occidentale. Infatti i sintomi vengono espressi secondo credenze, usi, tradizioni. Si è iniziata così a configurare la cosiddetta Medicina transculturale e la Medicina delle vittime di tortura.

I cosiddetti <Migranti Mare Nostrum> sono invece prevalentemente maschi (3:1), il 57% hanno una età compresa tra i 19 e 28 anni, con scarsa o nulla alfabetizzazione (37% analfabeti e 27% scuola primaria inferiore) e provenienza da 58 paesi (90 lingue diverse e 45 lingue parlate alla visita medica), zone di conflitti, povertà, guerre sociali, etniche e religiose. <Paesi con alta incidenza di tubercolosi, malattie sessualmente trasmissibili, malattie da povertà e malattie neglette (gruppo eterogeneo di infezioni tropicali)>, precisa la Berghenti, nel ricordare che tutti i migranti irregolari hanno l’obbligo di passare dallo Spazio Salute Immigrati, proprio per avere, anche per volere della Prefettura, dati epidemiologici completi.

Spazio che offre ai pazienti stranieri <un orientamento, tutele e iniziative preventive, con la volontà di consentire una razionalità all’interno dei percorsi di cura, per quelli che oggi sempre più si configurano come migranti “forzati” e vulnerabili, vittime di tratta o tortura, con molti minori non accompagnati>, conclude il direttore del Dipartimento Cure Primarie AUSL di Parma Antonio Balestrino.

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