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Spot contro Medici e Sistema sanitario: ancora nessuna risposta dalle istituzioni. Riuniremo i Sindacati.

Ancora nessuna risposta. L’Ordine dei Medici di Parma ha deciso di scrivere (il 2 gennaio u.s) alle istituzioni competenti per stoppare le campagne contro i Medici e il Sistema sanitario, chiedendo l’attivazione dei mezzi necessari per porre un argine a pubblicità fuorvianti, disinformazione e derive commerciali, che allarmano i cittadini per meri fini strumentali, ma a distanza di 20 giorni nessuno dei contattati, tranne una risposta di ringraziamento da parte di una delle importanti istituzioni per l’attenzione al problema, si è fatto sentire per ragionare sul da farsi.

E’ un atteggiamento preoccupante, anche alla luce del fatto che la cartellonistica denunciata dall’Ordine, con slogan “anti-vaccini” e incentivi ad azioni di rivalsa contro i medici anche solo in presenza di dubbi sulla cura, è ancora campeggiante nei vari stalli cittadini e in alcune sedi dell’Asl.

A questo punto preannunciamo una riunione con tutti i Sindacati di categoria, anche in considerazione della recente e condivisibile presa di posizione dell’Anaao in merito (Anaao – Richiesta chiarimenti per cartelloni pubblicitari spazi USL).

Oltre che alle istituzioni competenti locali, con la stessa veemenza abbiamo scritto anche ai vertici regionali (Lettera alle istituzioni) e ai parlamentari di Parma (Lettera 1 Lettera 2 Lettera 3), con richiesta di impegno.

Ricordo che difesa del medico significa difesa della salute, pubblica e privata, e dunque del cittadino e della collettività.

Purtroppo il vil denaro, in un mondo in cui è possibile dire tutto senza controllo sul vero o sul falso, è responsabile di un clima di discredito per il mondo medico allarmante.

Quindi lanciamo un appello perché si inizi una campagna a favore della nostra categoria, perché è una risorsa qualificante del nostro paese che non merita strumentalizzazioni, spesso consentite dall’indifferenza di chi ha il compito di agire e vigilare. E i primi a non essere indifferenti e a reagire, con intelligenza e fermezza, dobbiamo essere tutti noi medici.

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