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Medico-curante vs medico-paziente: si richiede un rapporto rispettoso e deontologicamente coerente

Gent.li Colleghi,

sulla base di diverse segnalazioni sul tema, siamo spiacenti di apprendere che, nel rapporto medico-paziente e medico-curante/specialista, non sempre vengono adottati comportamenti coerenti con quella collegialità, colleganza e rispetto reciproco, cui il nostro Codice deontologico ci richiama.

A quanto sembra si assumono, in taluni casi, atteggiamenti non idonei alla professione medica. E nella fattispecie sono sorti conflitti e incomprensioni laddove si è visto inapplicato l’articolo 58 del Codice deontologico che prevede quanto segue:

Art. 58 Rapporti tra colleghi

“Il medico impronta il rapporto con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto delle competenze tecniche, funzionali ed economiche, nonché delle correlate autonomie e responsabilità.

Il medico affronta eventuali contrasti con i colleghi nel rispetto reciproco e salvaguarda il migliore interesse della persona assistita, ove coinvolta.

Il medico assiste i colleghi prevedendo solo il ristoro delle spese.

Il medico, in caso di errore professionale di un collega, evita comportamenti denigratori e colpevolizzanti”.

 

In particolare al penultimo capoverso è stabilito che nel caso un medico usufruisca delle prestazioni professionali di un collega, a questo non è mai richiesto l’onorario bensì il solo ristoro delle spese effettivamente sostenute.

Questo è quindi un monito e un invito a rispettare i principi deontologici ma anche a riconoscersi nell’effettivo valore che sottende questi principi, improntato al sostegno interno alla categoria, per un benessere diffuso, collegiale e soprattutto solidale.

Il Presidente Omceo Parma

Pierantonio Muzzetto

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