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Chiarimenti su diffide inviate dall’Ordine in merito a obbligo vaccinale

 

 

Ai Medici raggiunti da comunicazione

Preliminare e di diffida in quanto non vaccinati

E p.c. A tutti i medici Iscritti all’OMCeO di Parma

 

Gentili Colleghi Tutti,

 

Con dispiacere, si diffonde questa comunicazione agli iscritti che serve come specifica per chi non avesse letto le precedenti comunicazioni ufficiali: essa sarà riportata sul sito e sarà inviata come comunicazione per mail a tutti gli iscritti.

In queste Festività, mi trovo costretto a portare a conoscenza di tutti i medici della nostra provincia delle difficoltà inerenti all’incombenza di verifica e di eventuale sanzione dei medici non ancora vaccinati, e di quelli addirittura contrari. Dovendo peraltro intervenire senza mezzi adeguati e, soprattutto, avendo a che fare con colleghi non sempre consci dei propri limiti e con atteggiamenti non sempre deontologicamente e civilmente adeguati.

Purtroppo, è molto elevato il numero dei medici registrati nell’elenco degli inadempienti (black list) fornitoci dal Ministero attraverso la FNOMCeO: molti, troppi, sono gli ancora “non vaccinati” di cui, però, non si ha contezza se abbiano effettuato solo parte delle vaccinazioni o se siano addirittura già vaccinati con le 3 dosi.

Da una prima valutazione dopo la sollecita risposta di alcuni di voi, abbiamo già escluso alcune centinaia di nominativi di colleghi risultati in regola, confermando il fatto che all’interno degli elenchi vi sono errori che si crede possano essere legati all’irregolare flusso di dati inviati dalle Regioni e dalle ASL.

Cosa importante che voi dovete sapere è che il recente disposto legislativo, il DL 172/21, che corregge il DL 44/21 convertito in L. 76/21, dispone che gli elenchi dei non vaccinati siano forniti agli Ordini dalle rispettive Federazioni nazionali, non consentendo di verificare, se non direttamente dagli iscritti, il loro stato vaccinale.

Per quanto questi concetti siano stati ribaditi nelle precedenti comunicazioni e, in particolare, nel corpo della PEC mail inviata agli interessati con acclusa la diffida dal non vaccinarsi e con invito a farlo entro il limite temporale definito, è purtroppo necessario doverlo ribadire a tutti.

Questo per le situazioni spiacevoli che ci si è trovati a gestire, come Uffici e come Presidenza nell’imminenza del Natale, di fronte ad inconsulte reazioni di iscritti ed iscritte del tutto fuori luogo, al limite dell’ingiurioso e sicuramente irrispettose e deontologicamente riprovevoli, che saranno oggetto di valutazione in tal senso.

Poiché non sembra chiaro, l’Ordine agisce in qualità d’Ente Sussidiario dello Stato secondo le vigenti Leggi – e non può fare diversamente – per cui, pur avendo fatto i passi necessari nelle sedi opportune, deve però agire sui dati Ministeriali forniti dalla Federazione (FNOMCeO).

Con la prudenza finora seguita dovuta alla collaborazione degli iscritti, sono stati rilevati i primi errori e si crede, ragionevolmente, che ve ne possano essere altri legati proprio alla comunicazione dei flussi vaccinali, per cui è quantomai necessario avere le conferme dirette dello stato vaccinale dei presenti nell’elenco.

Ma, soprattutto per gli interessati, si rende necessario inviare ogni documentazione da mettere agli atti, ovvero i certificati vaccinali (in cui siano riportate le dosi somministrate e le eventuali prenotazioni per la conclusione del ciclo primario, ovvero la somministrazione della prima e seconda dose vaccinale, e di quella di richiamo, ovvero la 3° dose- booster).

In assenza di tale documentazione e di mancata risposta ne conseguiranno, ope legis, le sanzioni previste cui deriva immancabilmente la sospensione dalla professione, che sarà comunicata per PEC che sarà in ogni caso applicata anche qualora l’interessato non legga la PEC.

È infatti facoltà di ciascun medico non leggere le comunicazioni ufficiali, di cui però ne risponderà, soprattutto se sospeso e se continuasse a lavorare in vigenza di sospensione, con tutte le conseguenze sul piano penale e disciplinare.

In questi ambiti, è chiamato al rispetto dell’Ordine e di chi lo rappresenta, astenendosi da inutili, quanto perniciosi, comportamenti che risultano pur sempre deontologicamente rilevanti.

 Da qui l’invito ad un comportamento deontologico ed alla collegialità, colleganza e collaborazione, col dovuto rispetto dell’Istituzione ordinistica richiamando ai doveri di ciascun medico e non certo agli “esclusivi e prioritari diritti personali”.

Certo della collaborazione e contando sul buon senso di tutti, vi saluto cordialmente in attesa del nuovo Anno.

lettera agli iscritti 27.12.2021

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