“Lo scompenso cardiaco: aggiornamenti nella diagnostica, terapia medica e trattamento chirurgico” è stato al centro di una serata organizzata nell’ambito del ciclo “I Martedì dell’Ordine”, che si è svolta 17 Settembre 2024, presso la sede dell’Ordine i via Po.
Dopo i saluti di Gian Paolo Ceda, Responsabile Commissione Formazione e Aggiornamento OMCeO Parma, di Francesco Nicolini, Ordinario di Cardiochirurgia dell’Università di Parma, Direttore del Dipartimento Cardio-Toracico-Vascolare dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, Direttore U.O.C. di Cardiochirurgia dell’A.O.U. di Parma, e l’introduzione di Giampaolo Niccoli, Professore Associato di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università di Parma, Direttore UOS “Cardiologia Clinica” dell’A.O.U. di Parma, UOC di Cardiologia A.O.U. di Parma, si è entrato nel vivo della serata.
Lo scompenso cardiaco (SC) è una sindrome clinica caratterizzata da sintomi tipici (dispnea, edemi declivi ed affaticabilità), talvolta accompagnati da segni clinici (elevata pressione venosa giugulare, rantoli polmonari ed edema periferico), causata da alterazioni cardiache strutturali e/o funzionali che determinano elevate pressioni intracardiache e/o una inadeguata portata cardiaca a riposo e/o sotto sforzo.
La diagnosi di scompenso cardiaco cronico viene posta sulla base della presenza di segni e/o sintomi di SC unitamente all’evidenza oggettiva di disfunzione cardiaca. I segni e i sintomi di SC hanno scarsa accuratezza e non sono sufficienti da soli per porre diagnosi di SC. La presente relazione si incentrerà sul percorso diagnostico dello scompenso cardiaco, mediante la descrizione degli esami fondamentali [tra cui l’elettrocardiogramma (ECG), il peptide natriuretico di tipo B (BNP) o il frammento N-terminale del proBNP (NT-proBNP) e gli esami di laboratorio di base quali la misurazione dei livelli sierici di urea ed elettroliti, creatinina, un emocromo completo e i test di funzionalità epatica e tiroidea] e l’esame ecocardiografico (importante anche per caratterizzare e descrivere il tipo di scompenso cardiaco che si ha di fronte, se a frazione di eiezione ridotta, a frazione di eiezione lievemente ridotta oppure se a frazione di eiezione preservata), per arrivare a parlare degli esami più specifici, indirizzati a definire l’eziologia del quadro clinico. L’identificazione eziologica della disfunzione cardiaca sottostante è fondamentale ai fini della diagnosi di SC in quanto la patologia specifica può influenzare di conseguenza la scelta del trattamento. Nella maggior parte dei casi, lo SC è dovuto a disfunzione sia sistolica che diastolica o entrambe, ma anche la presenza di malattie valvolari, pericardiche o endocardiche o di disturbi del ritmo e della conduzione cardiaca o di cardiomiopatie possono causare o contribuire allo sviluppo di SC.
L’inquadramento eziologico e percorso diagnostico nello scompenso cardiaco è stato fatto da Dirigente Medico I livello, UOC di Cardiologia A.O.U. di Parma. A seguire Michele Bianconcini, Dirigente Medico I livello, UOC di Cardiologia A.O.U. di Parma, ha parlato della terapia medica dello scompenso cardiaco alla luce delle nuove linee guida. Mentre Alan Gallingani, dirigente Medico I livello, U.O.C. di Cardiochirurgia dell’A.O.U. di Parma, è intervenuto sulla terapia chirurgica della coronaropatia nel paziente con insufficienza cardiaca. La terapia chirurgica delle valvulopatie nel paziente con insufficienza cardiaca, infine è stata al centro della relazione di Igino Spaggiari, Dirigente Medico I livello, U.O.C. di Cardiochirurgia dell’A.O.U. di Parma.
L’evento è stato organizzato col supporto della Sezione di Parma della FEDER.S.P.eV.