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In vigore il Decreto Semplificazione: sospensione dall’Albo, previa diffida, per i professionisti che non comunicano l’indirizzo PEC

È già in vigore il DECRETO SEMPLIFICAZIONE

Decreto Semplificazione (D.L. n. 76 del 16/07/2020 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 178 del 16/07/2020 – S.O. n.24): sospensione dall’Albo, previa diffida, per i professionisti che non comunicano l’indirizzo PEC.

Facendo seguito alle numerose comunicazioni e ai diversi solleciti finora inviati che richiamavano la necessità categorica di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata, PEC, e alla luce del fatto che molti medici di Parma, non hanno ancora provveduto all’assolvimento di questo importante obbligo di legge, si informa delle disposizioni contenute nel Decreto Semplificazione, approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16/07/2020.

Nella fattispecie è fatto obbligo all’Ordine di procedere, previa diffida, alla sospensione dall’Albo per il professionista che non regolarizzerà la propria posizione e non comunicherà la propria PEC (ovvero il proprio domicilio digitale o indirizzo elettronico certificato “personale”, contenuto nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi).

La PEC dovrà essere comunicata prontamente all’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Parma all’indirizzo:

ordinemedicidiparma@postecert.it

Nel dettaglio, all’articolo 37, comma 1 lettera e) che tratta delle “Disposizioni per favorire l’utilizzo della posta elettronica certificata nei rapporti tra Amministrazione, imprese e professionisti” – e riportato di seguito: “Il professionista che non comunica il proprio domicilio digitale all’albo o elenco di cui al comma 7 è obbligatoriamente soggetto a diffida ad adempiere, entro trenta giorni, da parte del Collegio o Ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida, si commina la sanzione della sospensione dal relativo albo o elenco fino alla comunicazione dello stesso domicilio”.

Per i colleghi che per anzianità non esercitano più l’attività, ma che sono ancora iscritti e vogliono mantenere l’iscrizione all’Albo, la Federazione è intervenuta a livello della Presidenza del Consiglio e del Ministero della salute per richiedere una diversa applicazione della norma legislativa.

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